Superati i trent’anni, sposato e con due figli, l'autore decide di darsi un traguardo: prendere lezioni di chitarra, formare una band ed esibirsi davanti a un pubblico, prima che diventi troppo tardi. Durante il suo apprendistato Will si fa consigliare, tra gli altri, da Bert Jansch, Johnny Marr, Roger McGuinn e P.J. Harvey, cercando di suonare “Anji” di Davey Graham.

È un viaggio avventuroso nell'immaginario e nella storia della sei corde, raccontato con irresistibile humour inglese, attraverso incontri imprevedibili e folgoranti con i grandi protagonisti dello strumento.

Dopo avere imparato a suonare la chitarra nel precedente Guitar Man, Will Hodgkinson continua in Song Man la sua avventura, questa volta con l’obiettivo di incidere un singolo presso i londinesi Toe-Rag Studios. Ma con una voce terribile e ignaro delle leggi che regolano la scrittura delle canzoni, decide di affidarsi agli autorevoli consigli di gente come Keith Richards, Ray Davies, Richard Hawley, la regina del folk inglese Shirley Collins, Cat Power, Andy Partridge degli XTC, Hal David, Andrew Lloyd Webber, Bridget St. John e Chip Taylor, autore dell’inno garage Wild Thing all’età di soli 22 anni, prima di abbandonare il mondo della musica e diventare scommettitore professionista alle corse dei cavalli.